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Articolo di Giulia Darecchio.
Ciao, sono Giulia, Fisioterapista specializzata in riabilitazione del Pavimento Pelvico.
Sì, un ambito "strano" per un fisioterapista, che da tutto il corpo passa ad occuparsi di una singola, piccola zona. Decisamente non è così: il pavimento pelvico ha connessioni ovunque ed è questa la bellezza del mio lavoro. Farvi scoprire quanto le vostre pelvi e la vostra sessualità siano dei veri e propri rampicanti che si diramano in tutto il corpo è una vera magia!
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“Devi accettare questo cambiamento meraviglioso.”
“Vedrai che in poco tempo torna tutto come prima.”
“Hai voluto figli? Lo sapevi che cosa può succedere al corpo con la gravidanza e il parto.”
“Per due punti mi sembra una reazione esagerata!”
Chi di voi ha partorito, magari si è ritrovata ad ascoltare una di queste frasi.
Alcune sembrano più dolci e altre più amare, ma, in fin dei conti, sono tutte in qualche modo sbagliate.
La gravidanza e il parto, che sia naturale o con taglio cesareo, portano indiscutibilmente un cambiamento: sentiamo il nostro corpo e lo ritroviamo diverso.
Sì, ma diverso da cosa? Cosa sapevamo di noi e del nostro corpo prima della gravidanza? Eravamo davvero così coscienti e consapevoli del nostro perineo? Della nostra vulva? Della nostra vagina? Del nostro seno? Sapevamo davvero quale fosse tutto il loro potenziale erogeno… che ora pare abbiano perso?
Siamo diverse da chi?
Ci ritroviamo in un corpo sconosciuto e spesso ci ostiniamo a confrontarlo con un altro corpo, altrettanto ignoto, come se appartenesse alle noi di una vita precedente… che ricordiamo a tratti nei sogni. È qualcosa di non sempre così chiaro, un po’ ovattato, che ci rimane addosso come la traccia di un ricordo che forse non sappiamo neanche bene raccontare e raccontarci.
La verità è che il cambiamento ci spaventa perché, spesso, lo confrontiamo appunto con qualcosa di altrettanto sconosciuto. Perché sotto sotto ci chiediamo “Ok, com’era la mia vulva prima di essere così gonfia?”… “Com’era il mio perineo senza cicatrici?”… “Ma questo rotolino nel basso ventre è dovuto alla cicatrice, o c’era anche prima?”… “Non riesco più a provare piacere, ma cosa me ne dava prima?”
Quanto ci spaventa tutto quello che non conosciamo? Moltiplichiamolo x 2, perché ci sentiamo doppiamente sconosciute a noi stesse. Vogliamo “tornare come prima” senza sapere davvero come eravamo prima. Ci sentiamo dire di “accettare il cambiamento” e ci sembra un delicato invito al sentirci “belle lo stesso”… quando invece è soltanto una spinta verso la passività. Così come il lasciare che il tempo faccia il suo corso, perché si sa, il tempo è notoriamente riparatore (è proprio per questo che con il tempo si invecchia, no?!?!). E con queste brillanti indicazioni sembra tutto più facile: non dobbiamo neanche pensare a chi fossimo prima.
No! Voi siete nuove, sconosciute, impreviste, incontrollate. E va bene, tutto va bene, ma solo e soltanto se fate.
Se prendete uno specchio e guardate i vostri “nuovi” genitali, vi chiedete com’erano prima se non l’avete mai fatto, se vi toccate per un massaggio caldo o per puro piacere anche se le cicatrici sotto le dita non sono una sensazione conosciuta. Se chiedete a* partner di raccontarvi il vostro corpo.
La cosa che veramente spaventa è voler tornare su una strada precedente, verso un posto già vissuto, senza avere la minima idea di dove trovarlo.
Forse non vi conoscevate fino in fondo prima, ma potete farlo da adesso, per non dimenticare più che pelle avete addosso.
Per farlo bastano gesti piccoli, brevi, quotidiani:
basta guardarsi con uno specchio e magari disegnare la forma della nostra vulva su un foglio, o fotografarla per vedere come cambierà nel tempo;
prendere una crema o un olio e massaggiare delicatamente, o in modo più specifico, la cicatrice che il parto ci ha lasciato, per ammorbidirla e integrarla;
chiedere indicazioni e informazioni su quali siano i movimenti e i tipi di attivazione muscolare corretti per il nostro addome, in modo da non stare sempre “ferme e a riposo” (diciamolo pure: è impossibile farlo!!!) e per riprendere confidenza, magari dopo un taglio cesareo.
Tutto questo può e deve essere fatto anche se ora non riuscite a guardare i vostri genitali, perché vi impressionano, se non vi siete mai toccate prima o se le cicatrici vi sembrano troppo brutte.
L'importante è fare e ricominciare a scoprire il vostro potentissimo corpo!